Nacque a Pinerolo nel 1761

Si laureò in Medicina a Torino nel 1781.

Come molti dei medici del suo tempo, vissuti a cavallo tra ‘700 e ‘800 si occupò di diverse discipline: di botanica, di veterinaria, di agraria, di igiene.

Nel 1789 venne chiamato all’Ospedale san Giovanni di Torino ad occupare la cattedra di Medicina e di Chimica, in seguito insegnò anche Patologia e Igiene e Medicina Legale.

 

  Ingresso principale dell’Ospedale s. Giovanni di Torino

Nel 1790 pubblicò il Nomenclator Linneanus Florae Pedemontanae, una guida  semplificata sulla nomenclatura delle piante che teneva conto anche delle nuove specie botaniche scoperte da uno dei suoi maestri, Carlo Allioni.

  Carlo Allioni (1728-1804) botanico e maestro di Michele Buniva 

Nel 1798 divenne una figura di spicco del governo repubblicano piemontese , ma l’anno successivo dopo la restaurazione del governo sabaudo dovette riparare in Francia prima a Lione, dove  approfondì i suoi studi di veterinaria in una delle migliori scuole d’Europa del tempo, poi a Parigi. Infine si trasferì per un certo periodo a Londra dove assistette all’inoculazione del vaccino di Jenner contro il vaiolo. Ritornato alla fine del 1800 in Piemonte si impegnò per debellare il flagello del vaiolo

.   Jenner che vaccina suo figlio cotro il vaiolo

Con  la dominazione napoleonica Buniva assunse ruoli sempre più importanti: divenne presidente del Consiglio di Sanità, presidente della Società Agraria e gli fu affidata la  direzione della scuola di Veterinaria che dalla Mandria di Chivasso fu trasferita al Castello del Valentino.

In quegli anni si impegnò per migliorare le condizioni igieniche sanitarie dei centri abitati del Piemonte: oltre ad avviare massicce campagne di vaccinazione contro il vaiolo, propose la costruzione di nuove fontane per diffondere la disponibilità di acque potabili, fece costruire bagni pubblici, cercò di porre freno al diffondersi della sifilide, migliorò le condizioni degli ospedali e delle carceri, istituì una rete di servizi per lo studio sistematico delle condizioni climatiche, fece fare ispezioni per il controllo delle derrate alimentari, cercò di limitare il diffondersi di epidemie negli allevamenti, diede impulso allo studio dei parassiti delle piante, incentivò le iniziative private per migliorare le produzioni agricole.

Con la Restaurazione non si badò tanto a quanto di buono Buniva aveva fatto, ma alla sua condizione di “repubblicano invasato” e quindi fu rimosso da tutte le cariche pubbliche.

Egli continuò comunque con il supporto della moglie, Niccolina Dolce, a promuovere a proprie spese massicce campagne di vaccinazione in Piemonte, tanto che il re Vittorio Emanuele I , per questo merito  gli assegnò dal 1819 una piccola pensione annua.

Nonostante le sue richieste e suppliche non fu mai reintegrato in Università.

Morì a Piscina nel 1834.

La sua tomba, insieme a quella dei suoi familiari si trova al Cimitero Monumentale di Torino. Qui viene ricordato  come primo introduttore del vaccino in Piemonte con la dedica da parte de  le madri riconoscenti. Nel bassorilievo è rappresentata una madre che porta il suo figlioletto al cospetto di un medico che procede con la vaccinazione.